miércoles, 28 de noviembre de 2007

LO QUE DICEN DEL DISPARATE: PEACE REPORT

Colombia - 16.5.2007
Il futuro è nell'assurdo

Uno spazio alternativo per dar spazio all'espressione artistica di bambini e giovani del martoriato Magdalena

Scritto per noi da
Marc A. González Aguilar
Mònica Vergés Solervicens


Nella regione di Magdalena, in Colombia, dove la Sierra Nevada si incontra con il Caribe, fra un’esuberante vegetazione e pozze di acqua cristallina, si trova il piccolo villaggio di Guachaca, nel cuore di una zona storicamente problematica per la coltivazione e il commercio di coca e marijuana. Alcuni anni fa, grazie all’iniziativa di Lily Colombia, pagliaccia colombiana, ha cominciato a farsi strada l’idea di creare uno spazio alternativo di espressione artistica per i bambini e i giovani della Magdalena. Da questo sogno iniziale si è arrivati a oggi, momento in cui si sta formando la prima classe della Scuola Circense Infantile e Giovanile della Sierra Nevada de Santa Marta, chiamata “Disparate Magdalena”, letteralmente “Assurdità Magdalena”.

Lunga la strada

“Basiamo il nostro progetto sostanzialmente sui bambini, sul futuro, sulla speranza. Con esso vogliamo richiamare l’attenzione del mondo sulle condizioni in cui si trovano i bambini di campagna colombiani, e allo stesso tempo proporre un’alternativa di solidarietà concreta che arrivi al cuore del problema. In altre parole, una cultura della pace attraverso la creazione di scuole con componenti artistiche”, scriveva Eduardo, educatore del progetto, in occasione della sua presentazione. Il “Disparate” è costituito da una quarantina di studenti fra i sei e i diciotto anni, oltre a otto professori specializzati che si dedicano alla scuola con affetto e molto impegno. La disciplina di apprendimento è dura, ma ne vale la pena. Dopo aver seguito le lezioni di mattina, i giovani si trasferiscono a Guachaca tre giorni alla settimana, per lavorare dalle 2 alle 5 del pomeriggio. Alcuni devono fare anche un’ora di strada, ma il tragitto non risulta troppo faticoso perché viaggiano nel veicolo che presta servizio di trasporto fino alla scuola. Il sabato è dedicato ai più grandi, che passano tutto il giorno a prepararsi in modo più professionale. Al momento di lavorare, vengono suddivisi in gruppi per fare esperienza nelle diverse aree: acrobazie in volo, equilibrismo, teatro e pagliacci, danza, musica e arti plastiche. Tenendo in conto l’impostazione e gli obbiettivi di questo progetto, non stupisce che esso sia integrato da una biblioteca rionale per tutti i bambini del villaggio, nella quale li si invita alla lettura e alla creazione di racconti e storie. Si completa così un cerchio, per formare individui liberi e creativi attraverso l’educazione artistica.

Non solo gioco

Non si tratta di attività puramente ludiche, a fini di intrattenimento, ma piuttosto di promuovere valori quali l’amicizia, l’autodisciplina, l’aiuto reciproco, l’autostima, il rispetto per la diversità. Tutto questo in vista di uno sviluppo umano che si ripercuota positivamente sulle comunità della Sierra Nevada de Santa Marta. Per chi sia in dubbio circa l’utilità di una scuola come questa, abbiamo qui l’esempio concreto di uno degli educatori, Leo. Originario di uno dei quartieri popolari di Cali, per uno dei casi del destino si è avvicinato al mondo del circo ed è entrato nella Scuola Circense di Cali. Questo fatto ha cambiato radicalmente le sue prospettive per il futuro, fino al punto di fargli ottenere contratti internazionali e, a partire da quest’anno, permettergli di far parte del gruppo di educatori di questa scuola. Sebbene i risultati di un progetto come questo si notino più a lungo termine, è gratificante vedere come già dopo un anno di lavoro i valori della scuola inizino a farsi strada. Chumano, un altro educatore, ci raccontava l’evoluzione di questi bambini provenienti da un ambiente duro, maschilista e individualista. “I primi giorni era difficilissimo che parlassero e tanto meno che si abbracciassero, mentre oggi condividono tutto e collaborano come una grande famiglia”. Anche adesso, per iniziativa degli studenti, un gruppo dei più grandi si dedica volontariamente a dar lezioni ad altri bambini che ancora non sono entrati nella scuola. “Si tratta di un progetto basato sullo sviluppo umano inteso come processo “per liberare le coscienze e non moltiplicare schiavi”, commenta Eduardo Chavarro. Forse per questa ragione, difficilmente può essere sovvenzionato dalle Ong, sempre più sottomesse ai programmi governativi. Fino ad ora, il progetto si è potuto sostenere grazie all’appoggio di artisti e maestri nazionali e stranieri come Tortell Portrona e il Circ Cric, e con l’aiuto decisivo di Pagliacci senza frontiere Spagna, specialmente della sede di Barcellona e delle regioni autonome di Catalogna e Aragona. Ma si pone il problema di ottenere fondi per il nuovo anno.



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